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Le condizioni dell'Italia dopo il 2° conflitto mondiale

Alla fine della Seconda guerra mondiale, l'Italia si trovava in una situazione economica e sociale disastrosa: la produzione in ogni settore era caduta, l'agricoltura era stata danneggiata, i beni alimentari non soddisfacevano il fabbisogno energetico. L'aumento del valore della lira aveva provocato una notevole crescita dell'inflazione. Il potere d'acquisto venne dimezzato e i risparmi persero valore. Il trasporto delle merci, a causa della distruzione delle vie di comunicazione era diventato assai complicato. I bombardamenti distrussero più di tre milioni di abitazioni e i proprietari di esse dovettero alloggiare nei resti degli edifici pubblici. La disoccupazione aggravò la terribile situazione. 

Il divario tra nord e sud (settembre 1943)

Viene scelta la Repubblica 

Viene emanata la Costituzione

Nord Italia: era nata la Repubblica di Salò, con occupazione tedesca, che aveva portato alla lotta armata dei partigiani, i quali chiedevano la liberazione dell'Italia Settentrionale e la creazione di una nuova società fondata su basi democratiche. 

Sud Italia: occupazione degli Alleati, con la presenza di Badoglio e del re. I gruppi conservatori mantennero la loro continuità sull'antico assetto sociale, nonostante i contadini iniziassero ad occupare i latifondi. Il Sud era inoltre colpito dalla criminalità, esercitata da bande, che si riservavano al commercio clandestino di merci di prima necessità. In Sicilia si rafforzò la mafia, appoggiata molte volte dagli alleati americani, desiderosi dell'appoggio locale. Nacque inoltre un movimento indipendentista con membri della malavita che si scagliavano contro caserme con bande armate. 

Le prime elezioni politiche libere, nelle quali votarono anche le donne, si tennero il 2 giugno 1946. Gli italiani dovettero prendere due scelte: decidere attraverso un referendum se mantenere la monarchia, che adesso era nelle mani del successore di Vittorio Emanuele III ovvero Umberto II, oppure se modificare l'Italia in una Repubblica.  Al referendum partecipò il 90% degli aventi diritto, che votarono per la nascita della repubblica, la quale superò di due milione di voti la monarchia. Umberto II venne esiliato in Portogallo.

La seconda scelta trattava dell'elezione dei membri dell' Assemblea Costituente che avevano il compito di fondare la nuova Costituzione italiana. I tre principali partiti di massa furono: la Democrazia italiana, seguita dai socialisti ed infine dai comunisti.

La Costituzione (giugno 1946-dicembre 1947) venne emanata l'1 gennaio 1948. La collaborazione ttra i diversi gruppi politici portò alla produzione di un testo che descrisse la Repubblica italiana come democratica e parlamentare, con i tre poteri separati. Il Parlamento, composto da Camera dei Deputati e Senato della Repubblica, controllava il potere legislativo. Dopo il referendum istituzionale del 2 giugno 1946, Enrico De Nicola fu eletto primo capo provvisorio dello Stato. Nel 1948 venne eletto il presidente della Repubblica, Luigi Einaudi. Il potere esecutivo venne affidato al governo, che era controllato dal governo per evitare dittature. Infine. il potere giudiziario venne posto alla Magistratura, che a differenza di tutti gli altri organi lo esercitava indipendentemente. Fu creata la Corte Costituzionale, per visionare tutti gli organi dello Stato.

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